Scultore veneto, Tabernacolo con figure di angeli
Scultore veneto, Tabernacolo con figure di angeli, marmo, seconda metà del XV secolo (n. inv. 1086)
L’opera, acquistata a Venezia da Giuseppe Bossi, entrò nel 1864 nel Museo Patrio di Archeologia insieme all’importante collezione del segretario dell’Accademia di Brera.
La sua leggibilità è possibile nonostante lo stato di frammento e l’assenza dell’elemento mediano, forse una figura religiosa scolpita. Sottili lastre di marmo lavorate a stiacciato compongono una rigorosa intelaiatura prospettica: in questo illusorio spazio di misura rinascimentale, due gruppi di angeli cantori si distaccano appena dallo sfondo, ai lati del vano centrale. La finezza del rilievo, la sapiente capacità di modulare le pose e le fisionomie, la classica compostezza della scena connotano l’opera ma non permettono di sciogliere i dubbi sull’identità del suo autore. Il morbido trattamento delle superfici, appena increspate, e la tecnica virtuosa di rappresentare i particolari descrittivi, modulati con significative varianti, suggeriscono di cercare l’autore tra i maestri che operarono a Venezia negli ultimi decenni del XV secolo.