Allestimenti

Nel Castello Sforzesco, il piano terra degli edifici già dimora dei Signori di Milano e l’area circostante accolgono il vasto repertorio architettonico e scultoreo del Museo. In occasione del primo allestimento, le “antichità greche, etrusche e romane” erano ospitate nella I e II sala mentre l’ingente quantità di testimonianze di epoca medioevale trovarono posto nell’ampio parterre della corte e nel Portico dell’Elefante. Elementi architettonici seriali, come capitelli e peducci, di dimensioni più contenute, erano collocati su file sovrapposte riempiendo le pareti delle sale. Regista di quell’operazione fu l’architetto Luca Beltrami coadiuvato da Carlo Ermes Visconti e da Giulio Carotti.

Nel corso della prima metà del XX secolo continui miglioramenti vennero apportati nella scelta e nell’allestimento delle opere a cura di Carlo Vicenzi e poi di Giorgio Nicodemi, responsabili scientifici delle collezioni. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il Museo fu oggetto di una svolta che modificò in modo radicale la visione e l’apprezzamento di sculture e monumenti, sollecitando la funzione dell’istituto verso innovativi rapporti con il pubblico.

L'intervento dei BBPR

Grazie a una straordinaria sintonia di intenti tra Costantino Baroni, direttore delle raccolte, e lo studio di architetti associati Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers (BBPR), il Museo ha ricevuto un’impronta indelebile che tuttora è riconosciuta come uno dei migliori esempi nell’ambito della museografia italiana. La messa in scena dei materiali, osservabili nella loro tridimensionalità, è resa possibile tramite un razionale corredo espositivo, curato nei minimi dettagli. A quasi sessant’anni dall’inaugurazione, avvenuta il 12 marzo del 1956, la fortuna critica del Museo d’Arte Antica non ha conosciuto cedimenti e la qualità delle opere continua a suscitare un interesse in continua crescita da parte dei visitatori.